Max Liebermann è uno dei pittori tedeschi più noti. Nato il 20 luglio 1847 a Berlino, figlio di un ricco industriale ebreo del settore tessile, è uno dei principali rappresentanti dell’Impressionismo. Su richiesta della famiglia, iniziò a studiare chimica, prima di dedicarsi alla pittura. Nel 1868 si iscrisse all'Accademia d'Arte di Weimar, dove studiò con Ferdinand Pauwels e Carl Steffeck. Nel 1873 si trasferì a Parigi, dove fu influenzato da Jean-François Millet e dalla Scuola di Barbizon. Particolarmente incisivo fu lo studio delle opere di Frans Hals durante un soggiorno nei Paesi Bassi, che rafforzò il suo senso della luce e del colore.
Tornato a Berlino nel 1884, Liebermann si affermò come uno dei protagonisti della pittura moderna tedesca. Il suo stile si sviluppò dal naturalismo verso una pittura impressionista che enfatizzava luce e movimento. Nel 1894 divenne presidente del gruppo artistico della Berliner Secession, opponendosi all’arte ufficiale conservatrice. Dopo aver rappresentato artigiani e contadini, i suoi temi si spostarono verso scene borghesi in parchi, giardini e spiagge.
Con l’uso di colori più chiari e pennellate più libere, Liebermann divenne una delle figure principali dell'Impressionismo tedesco, insieme a Lovis Corinth e Max Slevogt.
Nel 1920 fu nominato presidente dell'Accademia Prussiana delle Arti e nel 1927 cittadino onorario di Berlino.
Con l’ascesa del nazismo nel 1933, a causa delle sue origini ebraiche, venne escluso dalla vita culturale, lasciando la presidenza dell'Accademia e ritirandosi nella sua casa in Pariser Platz.
Emarginato dal regime nazista, Max Liebermann morì l'8 febbraio 1935. La sua morte passò quasi inosservata e solo pochi amici parteciparono al suo funerale. Dopo la Seconda guerra mondiale, la sua opera venne finalmente rivalutata e oggi i suoi dipinti impressionisti sono esposti nei principali musei del mondo.