Carl Spitzweg nacque il 5 febbraio 1808 a Unterpfaffenhofen, vicino a Monaco. Studiò farmacia e imparò a dipingere da autodidatta. Proveniva dall'alta borghesia tedesca e nei suoi quadri caricaturava le aspirazioni della piccola borghesia, dedicandosi sempre più alla pittura di paesaggio, in cui le figure diventano elementi secondari pieni di umorismo. Inizialmente influenzato dal Biedermeier, si avvicinò gradualmente all’impressionismo, pur rimanendo associato al tardo romanticismo.
Fin dagli inizi, Carl Spitzweg dimostrò una predilezione per scene umoristiche e ricche di dettagli, catturando con ironia la vita quotidiana dei suoi contemporanei. Opere come Il povero poeta e Il topo di biblioteca sono oggi tra i dipinti tedeschi più famosi del XIX secolo. I suoi personaggi – eccentrici, sognatori o studiosi stravaganti – riflettono i tratti distintivi della piccola borghesia.
Oltre alle rappresentazioni satiriche, Spitzweg si dedicò sempre più alla pittura naturalistica, creando paesaggi suggestivi e quasi fiabeschi. Le sue opere successive mettono in evidenza la luce e l’atmosfera, segnando il suo passaggio verso l’impressionismo. Le tonalità delicate e le pennellate leggere gli valsero un posto centrale tra i grandi pittori tedeschi dell'Ottocento.
Carl Spitzweg morì il 23 settembre 1885 a Monaco. Solo dopo la sua morte la sua opera ricevette pieno riconoscimento. Oggi i suoi quadri sono esposti in musei di tutto il mondo, e il suo stile ironico e dettagliato lo rende uno degli artisti più amati della pittura tedesca del XIX secolo.