Max Beckmann ( * 1884 † 1950 )

Max Beckmann – L’arte in esilio di fronte alla barbarie

 

Nel luglio del 1937, mentre i nazisti inaugurano a Monaco la mostra “Entartete Kunst” (Arte degenerata), Max Beckmann ascolta alla radio il discorso di Hitler. Il giorno dopo prepara le valigie. Senza dire una parola, lascia il suo Paese natale per Amsterdam, portando con sé i suoi quadri e il suo sguardo lucido su un mondo alla deriva. Questa fuga improvvisa non fu un esilio dall’arte, ma un atto di resistenza. Beckmann, spesso percepito come solitario e inflessibile, non smise mai di dipingere — e di testimoniare. Scoprite nella sua biografia come questo maestro della Nuova Oggettività riuscì a sublimare l’orrore in capolavoro.

 

Max Beckmann nasce il 12 febbraio 1884 a Lipsia. Conclude gli studi di pittura presso l'Accademia granducale di Weimar con diversi riconoscimenti, dedicandosi inizialmente alla pittura impressionista, raffigurando paesaggi e scene di figure. Nel 1906 riceve il premio Villa Romana per l'opera giovanile Giovani uomini in mare. Nello stesso anno sposa la pittrice Minna Tube e si trasferisce con lei a Berlino.

Durante il servizio volontario come infermiere nella Prima Guerra Mondiale, lo stile di Beckmann cambia radicalmente: attraverso disegni e incisioni angolosi e cupi, elabora le sue esperienze di guerra traumatiche. Sviluppa così uno stile personale, caratterizzato da contorni netti, transizioni brusche e forme frammentate. È in questo periodo che crea La Notte(1918/19).

Solo a metà degli anni '20 il suo stile diventa più libero e colorato, sotto l'influenza della pittura francese. Il teatro, le fiere e i cabaret diventano i suoi temi preferiti. Nel 1925 Beckmann diventa professore alla scuola d’arte del museo Städel di Francoforte. Si separa da Minna Tube e sposa Mathilda von Kaulbach. Sotto il regime nazista, come molti artisti, viene destituito e sceglie l’esilio artistico nel 1937, prima ad Amsterdam, poi negli Stati Uniti, dove insegna a St. Louis e a New York. Muore di infarto a New York il 27 dicembre 1950.

Max Beckmann è riconosciuto come un maestro della modernità e un grande interprete del suo tempo. Insieme a George Grosz incarna il movimento della Nuova Oggettività, con opere potenti e introspettive. Uno dei suoi temi centrali è il ritratto — di sé stesso, di Minna Tube e di Mathilda von Kaulbach. Le sue opere tarde, ricche di trittici simbolici e mitologici, continuano a suscitare molte interpretazioni.

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